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Assistenza ai malati di lebbra e alle loro famiglie

E' un'attività di condivisione della vita delle persone colpite dalla lebbra portato avanti a Shashamane dalle Suore della Comunità Missionaria Charles de Foucauld, la cui casa madre si trova a Cuneo. I malati di lebbra sono assistiti e seguiti nella loro quotidianità, con opere di assistenza per quanto riguarda la salute, lo studio, il lavoro, la casa, la formazione, la promozione femminile.

Padre Silvio Sordella era stato colpito dalla precarietà delle condizioni di salute, di emarginazione, di miseria in cui erano ridotti a vivere le persone colpite dalla lebbra, e il suo appello per un aiuto fu subito raccolto circa 15 anni fa dalle Suore di Charles de Foucauld.

Il GMS intende sostenere una parte delle spese sostenute dalle Suore, e si concretizza nella proposta di adozione a distanza della comunità delle famiglie dei malati di lebbra per una quota annua suggerita di euro 192 (16 euro al mese).

Casa Famiglia per i ragazzi

E' un'opera iniziata da padre Silvio Sordella a Shashamane, che accoglie oltre 50 ragazzi dai cinque ai vent'anni, di diverse etnie e religioni, “raccolti” direttamente dalla strada. Uniti dalla stessa povertà, qui i ragazzi condividono tutto: dai vestiti al cibo e a tutto ciò che la Casa può loro offrire. La struttura è portata avanti con il concorso dell'associazione GAOM (Gruppo Amici Ospedali Missionari) di Castelnovo ne' Monti (Re), con una pluriennale esperienza in questo ambito, e di altre figure di riferimento. I volontari che hanno visitato recentemente la struttura ci riferiscono la voglia di ripartire e di consolidare l'esperienza sulla via tracciata da padre Silvio. Dalla loro relazione: “...anche se è stato strano arrivare e non trovare Silvio ad accoglierci e poter parlare con lui di tante cose, è stato molto bello vedere come in tanti giovani si noti l’impronta di Silvio nella loro attenzione nei confronti degli altri ragazzi, nel loro modo di relazionarsi, nel loro spessore umano.

L'intervento del GMS intende sostenere una parte delle spese di funzionamento (cibo, elettricità, acqua, vestiti, mobili, materiale scolastico, ecc.) e si concretizza nella proposta di adozione a distanza dell'intera struttura per una quota annua suggerita di euro 192 (16 euro al mese).

Data la profonda amicizia e stima che lo legava a padre Silvio, al GMS è sembrato automatico abbracciare questo progetto che è il naturale proseguimento della sua opera e del suo modo di stare vicino ai giovani e ai più poveri.